MAFIA TOUR ? NO GRAZIE.Un laboratorio della legalità nell’ex casa di Provenzano.
La morte di Riina e Provenzano è un fatto, così come l’arresto negli anni di tanti mafiosi , le confische ed i sequestri.Sconfiggere la cultura mafiosa ed i luoghi comuni legati a Corleone , invece , è un obiettivo ancora lontano da raggiungere.Per corleonesi non si intendono gli abitanti di Corleone...Così come per casalesi non ci si riferisce agli abitanti di Casal di Principe.In entrambi i casi la prima parola che ci viene in mente e che associamo a queste città e’...MAFIA.Diciamocelo senza falsa ipocrisia.Su queste città c’è un’etichetta indelebile...Queste città sono marchiate..Almeno fino a qualche anno fa...Quando questa ipocrisia ha ceduto il posto alla speranza...perché da un po’ di tempo , a Corleone e non solo , e’ in atto una vera e propria rivoluzione culturale e sociale.Giovani che si impossessano di spazi sociali e li vivono a 360 gradi.Musei.Mostre.Incontri e progettualità .Insomma...non più i soliti vecchietti intervistati in piazza , con la coppola in testa ed il solito omertoso silenzio in risposta a qualsiasi tipo di domanda.Ho trovato tutt’altro.Ho trovato una lCorleone onesta , che vuole scrollarsi da dosso etichette poco lusinghiere .
Ed proprio nella citta che diede i natali a Placido Rizzotto che ho trovato quello che cercavo...Il Laboratorio della Legalità, dedicato al magistrato Paolo Borsellino, ucciso durante le stragi di mafia, è stato costituito il 15 ottobre 2008 per iniziativa del Comune di Corleone. Il Laboratorio non ha fini di lucro ed è formato da un'associazione di enti impegnati sul fronte della legalità e della lotta alla mafia. Soci del Laboratorio sono la Cooperativa Sociale Lavoro e non Solo, il Centro di Ricerca e Formazione Professionale CE.RI.FO.P. e le associazioni Omnia Onlus e Il Germoglio.
ll Laboratorio della Legalità ha sede legale presso la residenza municipale della città di Corleone. Le attività si svolgono all'interno di un bene confiscato, appartenuto al boss
Bernardo Provenzano e fino a qualche tempo fa luogo di residenza della sua famiglia.
Grazie al finanziamento del Ministero dell'Interno e ai fondi regionali che hanno reso possibile la ristrutturazione dell'immobile, il bene, assurto a simbolo concreto di riscatto sociale, è divenuto un luogo fruibile a tutti, dove esercitare la memoria e costruire l'impegno civile. Al suo interno, è stata predisposta una mostra permanente dei quadri realizzati dal maestro partinicese Gaetano Porcasi. Le opere d'arte esposte costituiscono un percorso visivo di forte impatto emotivo sullo snodo degli accadimenti più rilevanti del fenomeno mafioso e del movimento antimafia




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